Equipaggiamento

Analogamente ad altre nazioni, l’esercito imperiale adottò nel 1908 una nuova tenuta da campo di panno blu-grigio (Hetchgrau) composta da una giubba munita di quattro tasche e da pantaloni lunghi allacciati alla caviglia con due bottoni. Le truppe alpine indossavano pantaloni alla zuava che entravano in lunghe calze di lana grossa.

Gli scarponcini erano in cuoio grasso e chiodatura leggera; a causa della crescente carenza di materie prime, le calzature furono le più disparate sia per foggia che per qualità.

Il lungo pastrano, in uso fino alla fine del 1915, era abbottonato lateralmente (“alla francese”) per consentire maggiore libertà di movimento. L’uniforme  modello 1908 restò in uso nell'esercito fino al settembre del 1915 quando venne adottato come colore dell'uniforme un panno grigioverde (Feldgrau) più simile al colore delle divise tedesche e italiane.

Il cinturone, le cartucciere e lo zaino erano di cuoio color bruno-chiaro; la fibbia della cintura, in ottone (in zinco per i reparti della Landwehr), aveva stampato in rilievo l’aquila imperiale.


Ufficiali e soldati portavano un berretto di panno morbido con visiera, anch’esso blu-grigio, i cui lati rivoltati si allacciavano sul davanti con due bottoni. Le truppe alpine portavano sul berretto piume colorate e, come segno distintivo l’edelweiss.

Sul lato sinistro del berretto venivano appuntati i kappenabzeichen, distintivi che indicavano l’appartenenza a divisioni o reggimenti, a corpi particolari (artiglieria, sanità,...), o commemorativi di particolari eventi militari o civili; di particolare interesse quelli a scopo politico e propagandistico a sfondo anti-italiano.

Per la protezione del capo venne impiegato dal 1916 un elmetto in lega d’acciaio (Stahlhelm M16).

Anche le truppe austriache adottarono per le operazioni in alta montagna una sovra-divisa mimetica bianca.

Per la protezione dei piedi, soprattutto durante i turni di guardia, vennero fornite sovrascarpe in paglia intrecciata con suole formate da carta e listelle di legno  costruite nelle retrovie dalla popolazione civile: anche i bambini furono impiegati in questa mansione.