Artiglierie
Lanciamine
I lanciamine ad aria compressa (luftminenwerfer) da 12 e 20 cm erano armi a tiro curvo, dai micidiali effetti dirompenti. Ideate nel 1908 dai tedeschi e, successivamente sviluppate ed adottate anche dagli altri belligeranti, per la loro maneggevolezza, legata ad un peso assai contenuto, erano molto adatte all’impiego in montagna. L’apertura di una valvola determinava il rilascio di aria compressa ad elevata pressione in un serbatoio posto nella porzione posteriore del tubo con il conseguente lancio della bomba; l’assenza di carica di lancio e di rilascio di fumi, rendeva l’arma difficilmente localizzabile.
Cannoni
I cannoni maggiormente utilizzati sul fronte fassano furono l’antiquato cannone da montagna M99 (7 cm Gebirgskanone M99), il più moderno modello M15 prodotto dalla Skoda (7,5 cm Gebirgskanone M15) e l’obice da 15 cm (15 cm Feldhaubitze M14).
Le artiglierie collocate nei forti, quali l’obsoleto 12 cm Kanone M80 o il 12 cm Kanone M96 vennero progressivamente smantellate ed utilizzate in postazioni campali o in caverna. Analoga sorte toccò agli obici da 10 cm M05 e a quelli da 15 cm M80 che armavano le cupole corazzate dei forti Dossaccio e Someda.
Il 30.5 Skoda Mörser
Era un mortaio da assedio prodotto nel 1909 dalla Skoda di Pilsen su specifiche dello Stato Maggiore austriaco che richiedeva un'arma in grado di penetrare e danneggiare le nuove fortificazioni erette sul confine dall'Italia.
L’arma, dal peso notevole, veniva trasportata smontata in tre sezioni sopra altrettanti carrelli da una trattrice Skoda-Daimler M12. Per il montaggio, che richiedeva circa 6 ore, erano necessari 15-17 serventi. La cadenza di fuoco era di 15 colpi del peso di ~ 380 Kg all’ora; dopo lo sparo l’arma assumeva automaticamente la posizione orizzontale. Le munizioni erano sia di tipo perforante che shrapnell.