Achtung! Gas!

Nel 1915, l’impiego a scopo bellico di gas asfissianti a Ypres, località belga sul fronte occidentale, diede impulso a ricerche sia nel campo degli aggressivi chimici che in quello dei sistemi difensivi

Nel primo conflitto mondiale furono sviluppati ed utilizzati circa cento tipi di aggressivi chimici  che, sulla base della loro azione, potevano essere suddivisi in

a) Asfissianti: cloro, fosgene,...

b) Vescicanti:iprite...

c) Irritanti: arsine...

d) Tossici: cloruro di fenicarbilamina,...

Tali aggressivi potevano essere combinati variamente tra loro allo scopo di potenziarne l’effetto (ad esempio gas vescicanti + asfissianti).


All’inizio della guerra  le truppe italiane erano dotate della maschera antigas modello Ciamician-Pesci, costituita di strati di garza sovrapposti e imbevuti di soluzioni alcaline. Tale maschera era, però, efficace solo contro il cloro e, fu sostituita dalla maschera polivalente M.Z. costituita da un tampone di 32 strati di garza, ricoperti da un facciale in tela gommata con le lenti.

Le truppe austro-ungariche  erano dotate di una maschera in tela gommata con lenti in celluloide e filtro sostituibile costituito da strati di pomice impregnato di carbonato di potassio e carbone assorbente. Nel corso degli attacchi le truppe austro-ungariche facevano uso anche di mazze ferrate per finire i soldati italiani tramortiti.

Anche sui monti di Fassa si fece uso di gas asfissianti.

In Marmolada, il 17 giugno 1916, l’artiglieria austriaca aprì il fuoco con granate a gas asfissiante per respingere un assalto italiano contro la quota 3065. Gli attaccanti resistettero per circa due ore, ma furono successivamente costretti a ritirarsi per soccorrere i feriti e gli intossicati dal gas.

Il 17 marzo 1917, le truppe austriache, utilizzando più volte granate a gas, riuscivano a riconquistare e a mantenere Cima di Costabella.