…1918

Nell’ultimo anno di guerra, dopo l’arretramento del fronte, nelle valli ladine cessarono i combattimenti. Non cessarono, tuttavia, le privazioni, soprattutto per la popolazione.


L’an de la fam.

Così fu chiamato: il prolungamento dello stato di guerra aveva esaurito le riserve alimentari, tanto che i soldati austriaci videro dimezzare la loro razione di carne. Il pane era preparato con polvere di pannocchie di mais, corteccia d’albero e patate. La dieta della popolazione era ancora più ridotta ed era basata quasi esclusivamente sulle patate.

La grave denutrizione favorì il diffondersi delle epidemie: l’influenza “Spagnola” contagiò un quarto della popolazione mondiale, provocando venti milioni di morti.

Nel mese di giugno l’offensiva austro-ungarica sul Grappa e sul Montello viene arrestata dalle truppe italiane attestate sul Piave.

Alla fine di ottobre il contrattacco italiano ha ragione delle ultime resistenze dell’esercito austriaco oramai decimato dalle malattie e dalla fame.

Il 3 novembre viene firmato a Villa Giusti l’armistizio tra Italia ed Impero Austro-ungarico.