Francesco Barbieri

Francesco Barbieri nacque a Milano nel 1894. Arruolatosi come allievo Ufficiale di complemento nel 5° reggimento Alpini nel dicembre del 1913, nel novembre del 1914, venne nominato sottotenente ed assegnato al 7° reggimento Alpini battaglione Val Cordevole.

Allo scoppio della guerra, col grado di aiutante maggiore in seconda del battaglione, prese parte alle operazioni nel settore Passo San Pellegrino-Costabella.

Nel marzo 1916 fu promosso al grado di tenente, distinguendosi subito dopo nei combattimenti in prima linea, e respingendo, nell’aprile del medesimo anno, un attacco nemico sul Sasso di Costabella. 

La mattina del 5 ottobre, al comando di 17 uomini della 266ª compagnia, attacca la prima linea nemica sulle Creste di Costabella, rimanendo ferito. Riesce, tuttavia a portare a termine l’azione provocando la resa del presidio austriaco ed espugnando le difese più a nord fino alle quote 2540 e 2723. Nell’azione vengono catturati 104 prigionieri oltre a sei mitragliatrici ed un cannone da montagna. Mentre ordina il trasferimento dei prigionieri, il tenente Francesco Barbieri venne colpito da una fucilata perdendo la vita. Gli alpini si accanirono contro l’autore del gesto e contro i feriti austriaci che vennero gettati in un canalone. Solo l’intervento deciso di un ufficiale medico italiano pose fine alla rappresaglia.

La sua salma, tumulata dapprima presso il cimitero militare di Falcade, venne traslata nel Sacrario Militare di Pocol (Cortina) accanto a quella del generale Antonio Cantore.

Con decreto legge del 13 maggio 1917 gli venne conferita la Medaglia d'oro al Valor Militare. 


«Ogni atto di fronte al nemico fu di ardimento e di valore. Tenente aiutante maggiore in seconda, si offrì spontaneamente a condurre un nucleo di arditi alla conquista di posizioni nemiche per rocce impervie e dirute, sulle quali più volte aveva già rischiata la vita. Primo sempre in tutto lo svolgersi dell’operazione, conquistò le difficili posizioni. Ferito, non volle recarsi al posto di medicazione, nè volle farsi medicare sul posto per non distrarsi dall’azione. Propostogli di farsi precedere nel labirinto dei camminamenti nemici, rifiutò sdegnosamente, e, primo sempre, con soli 17 alpini si slanciò sui baraccamenti avversari, costringendo alla resa l’intero presidio di oltre cento uomini. Ferito nuovamente e a morte, quasi a bruciapelo, mentre dava ordini per organizzare i prigionieri, spirava sul campo stesso, lanciando l’ultimo grido del suo brillante ardimento: “Avanti sempre! Evviva gli alpini ! “»

- Creste della Costabella, 5 - 6 ottobre 1916

Fondo Arturo Andreoletti/ CIVICHE RACCOLTE STORICHE , inv. 001_03 (UA03)