Flavio Rosso

Flavio Angelo Rosso nacque a Lavagna il 17 novembre 1886

Agli inizi del 1915 si arruolò nel 49° Reggimento di Fanteria.

Allo scoppio della guerra  fun inviato sul fronte del cadore e nel gennaio 1916 fu trasferito al 51° Reggimento di Fanteria Brigata Alpi ed assegnato al fronte della Marmolada nei “Plotoni d’alta montagna”.

Dal mese di settembre del medesimo anno era operativo nel settore Vallon d’Antermoia -Serauta e il 21 dicembre fu promosso Tenente

Il 20 settembre 1917, i fanti italiani al comando del tenente Rosso, realizzarono una galleria d’attacco sulle pendici di Piz Serauta fino ad occupare le postazioni austro-ungariche in galleria che controllavano la forcella a “V”, strategica posizione d’alta quota sulla Marmolada.

Il 26 settembre alle ore 4,45 gli austriaci fecero esplodere una galleria di contromina adiacente a quella  occupata dal tenente Rosso e da altri quattordici fanti. 

Non si ha notizia del recupero delle salme che, se non dilaniate dall’esplosione, furono verosimilmente proiettate nelle pietraie dei valloni sottostanti.

Per questa azione il Tenente Flavio Rosso venne decorato nel 1919 con Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: «Sostituiva nel comando di una pattuglia di assalto un altro ufficiale ferito, e alla testa di esso, fugava con grande slancio ed ardimento tutti i difensori di una galleria avversaria impossessandosene. Sorpreso dalla esplosione di una poderosa mina nemica, mentre apprestava a difesa la posizione conquistata, vi perdeva gloriosamente la vita. - Marmolada, 20-26 settembre 1917».

Nel 1920 fu insignito della Croce al Merito di Guerra.

Qui la salute è buona e l’appetito non mi manca, ma manca bensì il mangiare che il rancio è poco e persino nelle osterie tirano per il collo e io che attendevo da voi i denari fino dagli otto ho fatto un debito di cinque lire e come dovevo fare? Mangiare dovevo se non basta quello che ci danno, se la pagnotta ha la muffa, la carne puzza e la fatica qui è molta si fanno delle ricognizioni che durano quindici, sedici ore e sui monti collo zaino. Oggi per venire di guardia ho fatto due ore, di zaino affardellato e sono a pancia vuota. Ma pazienza, finirà anche la guerra e torneremo a casa, se ritorneremo, vincitori e gloriosi d’esserci battuti e io contento di aver passato delle notti ad esplorare e cercare il nemico poiché sono esploratore. [… ]


Sento che Claudio è entusiasmato per fare la guerra ditegli che si contenti di leggerla sui giornali che io che la sto facendo gli so dire che è terribile per fatica

Lettera inviata dal Tenente Rosso alla famiglia 

conservata al Museo della Marmolada