Col Margherita - Cima Juribrutto
Le trincee italiane
Il Col Margherita rappresenta la propaggine terminale della catena di Bocche.
Tale catena, che costituisce la dorsale di divisione fra le Valli di San Pellegrino e Travignolo, per la sua posizione dominante, fu teatro, durante la Grande Guerra, di aspri scontri d’alta quota che costarono la vita a migliaia di uomini: duemila uomini della Brigata Tevere furono sacrificati in inutili assalti frontali.
Fin dai primi giorni del conflitto, le truppe italiane occuparono con alcuni plotoni le pendici settentrionali di Col Margherita ove, dopo alcuni lavori di trinceramento furono collocati alcuni pezzi di artiglieria. Tali postazioni, relativamente lontane dalla prima linea dei combattimenti furono più volte fatte segno di colpi di artiglieria sparati dalle postazioni austriache collocate dietro Costabella.
ITINERARIO
Si raggiunge da Moena il Passo di San Pellegrino, per prendere, sulla destra, l’impianto funiviario che, in un’unica campata, conduce in vetta all’imponente sperone di porfido di Col Margherita (m 2513).
Alla stazione a monte si imbocca il sentiero contrassegnato Alta Via Mariota che segue la cresta in direzione ovest: un cartello ci avverte che ci troviamo sulla linea del fronte. Superato un breve risalto roccioso, la montagna precipita sulla destra verso la Valle di San Pellegrino, mentre degrada a sinistra in una landa pietrosa verso il Passo Valles (Lastei di Pradazzo). L’intero territorio è composto da porfido quarzifero, una roccia vulcanica utilizzata per la pavimentazione stradale.
Senza significative variazioni di quota ed in ambiente selvaggio si percorre la cresta che appare fittamente costellata dei resti di numerose trincee ed avamposti che durante la guerra ospitavano le truppe italiane sul fronte di Bocche.
L’itinerario prosegue verso cima Juribrutto (m. 2697), che si raggiunge in circa 2 ore. Tutt’intorno trincee e resti di postazioni.
Si rientra a Passo San Pellegrino scendendo a Forcella Juribrutto (riparo) e proseguendo, quindi lungo il sentiero 628 verso Col de le Palue.
Si segnala che l’itinerario, seppure non difficile, è lungo (preventivare almeno 4-5 ore), si svolge in quota, e può presentare difficoltà di orientamento in presenza di nebbia in quanto non esiste un vero e proprio sentiero, ma solo i segnavia bianco-rossi ed alcuni ometti di pietra. In caso di maltempo, non essendoci rifugi intermedi di appoggio, l’unico riparo è quello situato a Forcella Juribrutto.
Un 75-911 italiano posizionato sul Col Margherita
© Marco Barbieri - www.webmapp.it Dati cartografici e condizioni d’uso