Marmolada
La “Città di Ghiaccio”
Nel 1916 i genieri austriaci realizzarono nelle viscere del ghiacciaio della Marmolada un complesso di gallerie, dormitori e depositi che per la sua estensione fu denominata Eisstadt (“Città di Ghiaccio ”). Le gallerie, scavate in profondità nelle viscere del ghiacciaio, collegavano le diverse postazioni in quota al riparo dal costante tiro delle truppe italiane arroccate sulla Cresta di Serauta.
Il ritiro del ghiacciaio legato al significativo aumento delle temperature ha riportato alla luce alcune baracche fenomeno ha consentito di riportare alla luce baracche, proiettili di artiglieria e i resti di alcuni soldati italiani nella zona circostante la stazione del Serauta.
I Musei della Guerra di Passo Fedaia e di Serauta contengono numeorissisimi reperti e rappresentano la migliore fonte di informazioni per comprendere le dinamiche della guerra in alta quota.
ITINERARIO
Il ghiacciaio della Marmolada risulta separato in tre fronti dalle imponenti creste rocciose del Sass delle Undici e Sass delle Dodici che lo dividono in tre fronti: orientale (Serauta), centrale, e occidentale (Pian dei Fiacconi).
Tanto per sgombrare la mente dagli equivoci, il continuo movimento del ghiacciaio e la riduzione del suo spessore hanno cancellato ogni traccia dei ~ 10 km di gallerie scavate dagli Austriaci nelle viscere del ghiacciaio.
La salita a Pian dei Fiacconi (m. 2626), effettuata a piedi o in bidonvia, permette, ancora oggi, di rendersi ben conto dell’estensione delle opere militari sul ghiacciaio della Marmolada.
Già durante la salita si possono avvistare sulla parete del Sass delle Dodici, resti di caverne, avamposti e camminamenti; la base del Sass delle Dodici può essere raggiunta facilmente in ~ 30 minuti: fra le rocce e i detriti morenici, resti di baracche e filo spinato.
Rimontando da pian dei Fiacconi la cresta del Sass delle Dodici (tracce di sentiero e nevaio: cautela!), si arriva in vista del Sasso delle Undici.
Alla base delle rocce terminavano le gallerie della Città di Ghiaccio: ben visibili con un binocolo i resti delle postazioni.