Una mulattiera risaliva dalla conca del Fedaia verso Porta Vescovo, assicurando i collegamenti tra le diverse postaziioni, riparata dal tiro avversario dal risalto basaltico rappresentato dal crestone di Pescul.
Anche su tale rilievo vennero apprestati baraccamenti e ricoveri della prima linea Austriaca, oltre ad alcune postazioni per mortai mentre le postazioni di artiglieria e le armi automatiche erano collocate più in alto sul crinale del Padon e sul cosiddetto “Belvedere”.
ITINERARIO
Dal Rifugio Marmolada (Passo Fedaia, m 2044) si imbocca il sentiero 698 che, ripido, si inerpica in direzione di Porta Vescovo.
Raggiunto l’avvallamento ove il sentiero si ricongiunge con il sentiero 601, è possibile vedere sulla destra il crestone del Pescul con resti di opere militari.
Ancora oggi, alla base della cresta si possono osservare i resti arrugginiti di scatolame a testimonianza della vita della guarnigione.
Si sale per tracce di sentiero o tagliando per il pendio erboso fino a raggiungere una stretta cengia a ridosso di basamenti di baracche e ricoveri in caverna. Una fune metallica aiuta l’attraversamento in un passaggio più esposto.
Una targa murata nella roccia ricorda i differenti reparti che si avvicendarono sulle postazioni ed i loro comandanti: da notare che è stata scalpellata via la Standschützen Kompanie Campitello.
Ci si ricongiunge per esili tracce al sentiero 601 verso Passo Padon: sulla sinistra si trovano ulteriori basamenti di baracche e postazioni.
Mortaio da 15 cm e baraccamenti sul Pescul
© Marco Barbieri - www.webmapp.it Dati cartografici e condizioni d’uso