Allo scoppio della guerra, una delle prime direttrici d’attacco delle truppe italiane fu il Passo Padon, giustamente ritenuto strategicamente importante per la sua posizione dominante, da una parte verso la valle di Livinallongo ed il Col di Lana, e dall’altra verso la Marmolada.
Le operazioni italiane contro il passo Padon segnarono l'inizio delle operazioni sul fronte della Marmolada nella notte del 27 Maggio del 1915. Il Passo e la sovrastante postazione della Mesolina furono conquistate dagli Alpini della 77ª compagnia del "Belluno" . Alle ore 6 del mattino, dopo accaniti scontri la Mesolina venne conquistata.
Nelle settimane successive, dopo alcuni inutili tentativi di sfondamento delle difese austriache sulla cresta, la direttrice d'attacco fu spostata lungo i pendii sottostanti, mentre le postazioni conquistate furono consolidate mediante lo scavo di una fitta rete di trincee e di gallerie ancora oggi facilmente raggiungibili e visitabili.
ITINERARIO
Da Ciamp de lo Stanzon si rimonta il pendio lungo il tracciato della pista da sci (sentiero n° 699) percorrendo una non lunga salita terrosa che permette di superare un dosso ed arrivare in vista del Passo Padon e del rifugio limitrofo (m.2369; h 0.45).
Si percorrono alcuni tornanti a pendenza costante, fino ad un ultimo tratto rettilineo, dove la salita si fa un po' più impegnativa. Si raggiunge, quindi il Passo Padon, con ampia visuale sulla zona di Livinallongo-Col di Lana e sul ghiacciaio della Marmolada.
In prossimità della stazione a monte della seggiovia del Padon fa bella mostra di se un obice italiano che risale, però, al secondo dopoguerra.
Dal rifugio Padon si seguono le indicazioni per il bivacco Bontadini: il sentiero, ora più ripido ed esposto risale le pendici della Mesolina fino a raggiungere il bivacco (m 2550).
Nei pressi del Bivacco sono ancora ben visibili i resti delle postazioni italiane: tra esse, appare di particolare interesse una lunga galleria (circa 300 m) scavata nella roccia (necessaria torcia elettrica), con numerose diramazioni che portano a postazioni e feritoie con campo di tiro ed osservazione verso il ghiacciaio della Marmolada.
Nella medesima galleria ha anche termine la Ferrata delle Trincee.
La cima della Mesolina si raggiunge dal bivacco in direzione NE, in ripida salita agevolati da funi metalliche. Si percorre poi il pendio erboso fino alla cima.
Per la discesa si percorre a ritroso l’itinerario.
Ringrazio per alcune delle foto Sara e Cristian (Fassa Forum)
Baracche militari nella zona del Padon: le tettoie inclinate permettevano alla neve ed alle slavine di scivolare e proseguire minimizzando i danni.
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